Pescare meno e consumare meglio: un modello sostenibile per salvare gli oceani
Sintesi tratta dall’articolo di Greenpeace. Trovi il link per approfondire in fondo.
Oceani vitali, ma sotto pressione
Gli oceani ci offrono ossigeno, cibo e regolano il clima. Tuttavia, la pesca industriale intensiva sfrutta e impoverisce gli habitat marini a ritmi insostenibili, mettendo a rischio l’ecosistema e, di conseguenza, la salute del pianeta e delle persone.
Un nuovo modello di pesca è possibile
Greenpeace propone una visione in cui pescatori, governi, aziende e consumatori collaborano per creare un’economia della pesca sostenibile, basata su:
- Pesca a basso impatto ambientale: Valorizzare i pescatori artigianali e rispettare i limiti naturali degli oceani.
- Trasparenza e tracciabilità: Collegare il pescato sostenibile al consumatore con informazioni chiare sulla provenienza e sui metodi di pesca.
- Consumo responsabile: Ridurre il consumo di pesce, privilegiando prodotti di qualità, pescati in modo etico e sostenibile.
Sfide e soluzioni
- Marchi di sostenibilità fuorvianti: Certificazioni come l’MSC hanno approvato metodi distruttivi, come la pesca a strascico, e prodotti da stock ittici in declino.
- Informare i consumatori: Una maggiore trasparenza sulle etichette è fondamentale per aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli.
Iniziative innovative
Greenpeace sostiene modelli che collegano direttamente pescatori e consumatori, proteggendo le tradizioni culturali delle comunità costiere e promuovendo collaborazioni per sviluppare soluzioni creative e sostenibili.
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